Sempre più alto il rischio di sanzioni: attenzione alla sicurezza in azienda

Con quasi 500 mila incidenti sul lavoro solo nel 2022 di cui 1 su 2 in ambito agricolo, tutti i riflettori sono puntati su imprenditori, professionisti e sicurezza nelle aziende agricole. La realtà, però, è che le normative sulla sicurezza non sono di facile lettura e interpretazione. Così, per chi deve pensare alla crescita della propria impresa – in un momento già difficile – applicare le norme correttamente diventa complesso.

Il D.Lgs. 81/08 o Testo Unico sulla Sicurezza e la Salute sul Lavoro è essere il punto di riferimento per tutti gli imprenditori e professionisti del mondo dell’agricoltura. Ma è facile perdersi nelle sue 1143 pagine, 306 articoli e 51 allegati, dedicati a ogni tipologia di settore.

E le sanzioni, o peggio, gli incidenti gravi e le responsabilità penali sono dietro l’angolo.

Facciamo un po’ di chiarezza e vediamo come evitare di trovarsi nei guai.

Il D.Lgs. 81/08: a chi è rivolto (e perché anche a te)

Alcune piccole imprese agricole o conto-terzisti o esecutori – come giardinieri e potatori – potrebbero pensare di non essere soggetti alle complesse norme sulla sicurezza. Purtroppo, non è così. Come si legge del D.Lgs, il decreto si applica a tutte le aziende che utilizzano lavoratori e “a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati”.

Scorrendo il D.Lgs. troveremo tutti i settori con i rispettivi obblighi.

Qualche esempio:

  • 62-68 – Luoghi di Lavoro
  • 69-87 – Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale
  • 167-171 – Movimentazione manuale dei carichi

 

E così via fino alle disposizioni in materia penale per le violazioni.

Il D.Lgs. ha lo scopo di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in campo, ma quali sono rischi e obblighi nel dettaglio?

Gli obblighi per potatore e giardiniere

A volte si pensa che utilizzare le attrezzature per la potatura sia “facile” e che non servano particolari corsi sulla sicurezza.

In realtà, anche i tecnici specializzati in potatura e i giardinieri – dipendenti o liberi professionisti – devono essere a norma con il D.Lgs. 81/80. Come fare?

L’unica via è seguire un corso di formazione dedicato all’utilizzo in sicurezza degli attrezzi in campo.

Durante questo tipo di corsi saranno trattati:

  • rischi meccanici collegati ad ogni attrezzo (es. la forbice elettrica, il seghetto pneumatico ecc.)
  • rischi chimici dovuti a oli lubrificanti
  • DPI obbligatori in base all’attrezzo utilizzato
  • manutenzione ordinaria e straordinaria degli attrezzi

Vero, un bravo potatore sa già tutto questo anche senza corso di formazione. Però, se si vuole essere a norma ed evitare sanzioni pesanti, il corso sulla sicurezza è un obbligo imprescindibile.

La responsabilità penale del datore di lavoro: obblighi e sanzioni

Il D.Lgs. 81/08 è rivolto a tutti: imprenditori, datori di lavoro gli stessi lavoratori – soprattutto se

professionisti. Tuttavia, è chiaro che le maggiori responsabilità sono sempre in capo del datore di lavoro.

Anche nelle piccole aziende agricole!

Questo ha infatti degli obblighi inderogabili che se non rispettati danno origine a sanzioni.

L’imprenditore ha i seguenti doveri.

  • Valutare tutti i rischi connessi all’attività che si svolge in azienda – e redigere il famoso Documento di Valutazione dei Rischi
  • Nominare un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)
  • Formare i propri dipendenti e dirigenti alle norme di sicurezza da seguire

Chi non rispetta questi obblighi corre rischi enormi, dalla sanzione, all’arresto.

  • Se il Documento di Valutazione dei Rischi incompleto il datore di lavoro è sanzionato da un minimo di 1096€ a un massimo di 4384€
  • Se il Documento è omesso, l’imprenditore rischia l’arresto da 3 a 6 mesi e una sanzione da 2500€ a 6400€ – le stesse pene se non nomina un RSPP.
  • Se non informa, forma e addestra dipendenti e dirigenti alla propria sicurezza (con appositi corsi) le sanzioni sono da 1315€ a 5699€ con arresto da 2 a 4 mesi.

Potremmo continuare ancora con decine di altre sanzioni, tra le più piccole alle penali più gravi come omicidio colposo e lesioni colpose in violazione delle norme in materia di sicurezza e salute sul lavoro – dal Codice Penale (art. 589 c.2 590 c.3).

Difendersi da infortuni, malattie professionali e sanzioni: la chiave è la Formazione

Il problema è sempre lo stesso: la difficoltà di orientarsi tra i propri obblighi e la complessità dei cavilli burocratici. In panorama economico che dà già i suoi grattacapi alle aziende di ogni dimensione e settore.
L’unico modo per difendersi e mettersi al riparo da rischi che coinvolgono la salute dei lavoratori è farsi guidare. Come?

  • Attraverso consulenze private per capire di quali obblighi si è responsabili e come affrontarli
  • Con corsi sulla sicurezza mirati per lavoratori e dirigenti – con attestato riconosciuto e valido a fini legali (attenzione, questa precisazione purtroppo non è ovvia!).

La sicurezza è un problema di sicurezza per lavoratori, azienda e imprenditori.

L’applicazione delle norme potrà essere semplificata un giorno? Non lo sappiamo, per ora vi lasciamo il Testo Unico aggiornato al 2022.